Valutazione Diagnostica

Si tratta di un’ampia raccolta di informazioni volta a conoscere la storia personale e familiare della persona, la storia e le caratteristiche del suo problema, e le ricadute sulla vita quotidiana. Lo scopo è quello di concettualizzare un quadro globale dell’individuo, grazie all’individuazione delle sue risorse e dei punti di debolezza, al fine di poterli potenziare.
Nell’ottica cognitivo-comportamentale, la valutazione è un processo multidimensionale, ossia si avvale di informazioni provenienti da diverse fonti: i resoconti della persona; l’osservazione del comportamento; l’andamento e il cambiamento di alcuni indici psicofisiologici (ad es., la frequenza cardiaca e respiratoria, la sudorazione, ecc.).

Nello specifico, la valutazione comprende:
• Due o tre colloqui in cui verrà approfondito il problema presentato e la storia personale e familiare;
• La somministrazione di alcuni test, scelti sulla base del problema presentato;
• Un colloquio in cui si metteranno in evidenza gli elementi emersi dalla valutazione e verrà fatta una eventuale proposta di trattamento.

Secondo l’approccio cognitivo comportamentale, la valutazione non ha tanto l’intento di porre una diagnosi quanto quello di comprendere il funzionamento globale della persona per poterne potenziare le risorse, al fine di migliorare la sua qualità di vita.

Valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica è un esame diagnostico finalizzato alla raccolta, sintesi ed interpretazione di una serie di informazioni sullo stato cognitivo del paziente. Ciò viene fatto grazie alla somministrazione di strumenti standardizzati, attraverso l’osservazione clinica e alla raccolta dell’anamnesi neuropsicologica. Le funzioni cognitive generalmente studiate durante l’esame sono: l’orientamento spazio-temportale, le capacità attentive, la memoria a breve e lungo termine, le abilità prassiche, le capacità visuo-spaziali.